Cambiamento Psicoterapia

Cambiamento Psicoterapia

Quando decidiamo di intraprendere un percorso di psicoterapia oppure di chiedere aiuto ad uno psicologo, lo facciamo assecondando una spinta tanto profonda quanto indefinita nei suoi contorni, ovvero quella del cambiamento.

Cerchiamo cambiamento inteso come forza di abbandonare abitudini, mentali o comportamentali, alle quali ci appoggiamo in modo automatico, riflesso, e delle quali non siamo soddisfatti; pensiamo, ad esempio, alla difficoltà nel rispondere “no” alla richiesta di qualcuno, non perché ritenuto sbagliato ma perché timorosi di una reazione critica o delusa.

Oppure, il cambiamento potrebbe assumere i contorni di una nuova abilità o risorsa da sviluppare: si pensi, ancora ad esempio, al desiderio di lasciarci coinvolgere in forma più genuina e spontanea all’invito di un ragazzo, evitando di anteporre il rifiuto alla voglia di accettare.

La Psicoterapia è orientata proprio a questo, al cambiamento, non inteso come uno snaturare la persona e le sue abitudini, quanto come arricchimento, potenziamento di abilità già presenti, che la possano avvicinare ai suoi scopi e, dunque, ad un senso di soddisfazione e realizzazione personale.

Terapeuta e paziente, perseguono insieme l’obiettivo del cambiamento, qualunque significato questa parola abbia per il paziente. Nella comprensione profonda degli ostacoli al cambiamento, la terapia pone al tempo stesso le basi per la sua promozione, ma senza mai perdere di vista da dove veniamo. Ciò che realmente cambia, con la terapia, sono le nostre teorie sul mondo e sul suo funzionamento ma, ancora di più, la nostra reazione alle sollecitazioni che riceviamo.

Cambiare non vuole significare non sentire più qualcosa oppure, al suo opposto, sentirla in continuazione, ma cercare un rapporto diverso con gli eventi, interni o esterni; il cambiamento più solido è duraturo, infatti, è quello che avviene dentro di noi, indipendentemente da quanto il mondo mostrerà di saperlo accettare e rispettare.