Per quanto tempo andare dallo Psicologo

Per quanto tempo andare dallo Psicologo

I tempi di un percorso in Psicoterapia sono molto variabili, troppo cuciti sulla specificità delle difficoltà presentate, per poter dare dei numeri attendibili. Vero è che concettualmente, molti di noi credono che la terapia duri anni ed anni, guidati dallo stereotipo secondo il quale lo Psicologo, anzi Psicoanalista, ci chiederà di restare in terapia per decenni se non per tutta la vita.

Proviamo allora a fare chiarezza.

Psicoterapeuta e paziente, al termine del breve percorso di valutazione che segue la prima conoscenza, decidono insieme, collaborativamente, quali e quanti incontri concedersi, dal momento che tale scelta è molto influenzata da fattori esterni quali disponibilità lavorativa e, non ultima, economica. La decisione sarà, inoltre, molto dipendente dalla valutazione del problema presentato, in base alla severità del quale lo Psicologo potrebbe proporre al paziente una frequenza anche di 2/3 volte a settimana, nei casi più gravi, ma che comunque sarà sempre il paziente a valutare se può, e vuole, accogliere come proposta.

Tipicamente, si prospetta la paziente una frequenza di una volta a settimana, ma non si stabiliscono altri limiti temporali, né minimi né massimi, poiché la terapia è un percorso in divenire, nel quale paziente e terapeuta condividono continuamente sensazioni e volontà, come potrebbe anche esserci quella del paziente di interrompere la terapia. Questa eventualità è spesso la più temuta, poiché il paziente crede implicitamente di offendere o ferire il terapeuta, ma è importante sapere che l’abbandono della terapia è un diritto assoluto del paziente, così come è un dovere del terapeuta accettarlo, salvo comunque aver restituito un significato a questo abbandono insieme al paziente.

Dunque, non esiste una durata standard per un percorso di terapia; fermo restando che una mente che si è costruita nei propri significati in 20, 30, 40 anni di vita, è improbabile possa arrivare a conoscersi approfonditamente in 5/6 mesi di incontri, il paziente ha il diritto in ogni momento di interrompere la terapia così come, per contro, continuarla. Il vero “obbligo”, sia da parte del terapeuta che del paziente, è quello di farne oggetto di riflessione condivisa, di parlarsi, e prendere insieme le migliori scelte per il benessere del paziente.