Molti genitori incontrano grandi difficoltà nel parlare al/ai proprio/i figlio/i della figura dello Psicologo, intimoriti dalla reazione che potrebbe avere o dalla semplice eventualità che possa non capire. In linea di massima va detto come spesso il problema del dover comunicare qualcosa di spiacevole o inatteso ai bambini, nasca come tale nella mente del genitore ma non nella mente del figlio. Ad esempio, si pensi a quando bisogno comunicare la dolorosa scomparsa di un nonno ad un bambino: ci si chiede se sia giusto o meno, se inventare una favola o meno, il tutto orientato a proteggere un bambino che non abbiamo idea di come reagirà, ma temiamo possa soffrire. Il dolore nei bambini è un potente attivatore nell’adulto, che dunque corre in sua protezione evitandogli un confronto con situazioni che, dunque, sono più dolorose per l’adulto che per il bambino.
I bambini, a meno che non siano molto piccoli e necessitino di una ricostruzione della realtà che sia digeribile per la loro psiche, prestano più attenzione al modo in cui le cose gli vengono comunicate piuttosto che ai contenuti. Un po’ come il rapporto con i cani: il bambino vede un cagnolino che gli si avvicina vivace e scodinzolando, ed istintivamente rivolge lo sguardo alla mamma in attesa di comprendere quale sia la considerazione del genitore di quella situazione; lo fa leggendo l’espressione del viso, ascoltando la voce, osservando i movimenti: se la mamma mostrerà paura, il bambino avrà paura, se la mamma si mostrerà rassicurante, allora accarezzerà il cagnolino.
Per questo motivo, è importante spiegare sempre la realtà ai bambini, e soprattutto farlo nel modo giusto, ovvero con serenità, anche quando le notizie non sono liete; allo stesso modo, rispetto temi molto più leggeri, parlare dello psicologo al bambino non è pericoloso né altro, è una comunicazione normale se dal genitore è vissuta normalmente. La formula migliore per comunicarlo, è intimamente conosciuta da ciascun genitore, perché conosce il proprio figlio e sa quali modi sono migliori per parlargli e spiegargli le cose.
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