Ansia Sociale

Ansia Sociale

Mi preparo per uscire. Nonostamte non ne abbia assolutamente voglia mi aspetta una nuova giornata di lavoro. Il tragitto con i mezzi, la metropolitana e quella fastidiosa vicinanza con le altre persone, centinaia di occhi da evitare. La sgradevole sensazione di essere guardato ed esaminato me la porto dietro da sempre. Alle 11 l’appuntamento col nuovo collega. Inizia il rituale delle presentazioni: già mi vedo accendermi da dentro, la voce tergiversa, gli occhi vorrebbero guardare altrove, i soliti dubbi su cosa stia pensando di me. All’improvviso la paura che l’ansia sia visibile, il calore in viso, le mani sudate, mi sento goffo. 

Alle 11:15 finalmente sarà tutto finito. Tempo di bilanci. La solita sensazione di non avercela fatta, di non essere stato interessante, un copione già scritto. 

 

 

– L’ANSIA SOCIALE: LA PAURA DEGLI ALTRI –

“Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.” (A. Schopenauer)

 

L’Ansia sociale, anche chiamata Fobia sociale, si stima  colpisca circa il 2,3% della popolazione europea. Rappresenta molto spesso una situazione invalidante per la persona che ne soffre, ponendosi come un serio ostacolo al benessere psicofisico e al raggiungimento degli obiettivi personali. Consiste in un marcato stato ansioso, riferibile alle situazioni in cui la persona può incorrere nel giudizio altrui, vissuto in modo costantemente critico e svalutante.

Le persone che ne soffrono vengono spesso descritte come timide, remissive, impacciate e solitarie; le difficoltà inoltre tendono a strutturarsi durante l’adolescenza e a rinforzarsi col passare del tempo se non trattate.

La paura di essere giudicati  può essere così forte  da produrre evidenti sintomi d’ansia: palpitazioni, tremori alle mani o alle gambe, sudorazione, tensione muscolare, problemi intestinali,confusione. Nei casi più gravi il timore del giudizio negativo può provocare veri e propri attacchi di panico (Disturbo di Panico).

L’Ansia sociale è dunque un disturbo che coinvolge  la sfera Affettiva, Cognitiva e Comportamentale del paziente, e si accompagna spesso ad una marcata tendenza all’evitamento delle situazioni sociali, temi di pensiero che fanno riferimento alla possibilità di ricevere giudizi negativi e mostrare inadeguatezza, paura, vergogna. Le persone che ne soffrono temono spesso di poter dire o fare cose imbarazzanti, essere giudicati ansiosi ed impacciati, stupidi, strani, goffi.

 


L’Ansia Sociale comporta una notevole compromissione della qualità  di vita 


 

L’ansia riguarda spesso anche la paura di mostrare i segni dell’ansia stessa: diventare rossi, sudare, balbettare, perdere la voce sono tipicamente causa di un aumento dell’ansia e della vergogna sperimentate. Vergognarsi della propria vergogna aumenta quindi il disagio ed il livello d’ansia.

Le situazioni sociali più comunemente temute sono: parlare in pubblico, andare a una festa, conoscere nuove persone, usare il telefono in pubblico, usare mezzi di trasporto pubblici. In alcuni casi l’ansia sociale è circoscritta ad una o poche situazioni (molto frequente la paura di parlare in pubblico); si parla perciò in questo caso di fobia sociale specifica. In altre situazioni l’ansia si estende ad un’ampia gamma di situazioni sociali, configurandosi come una tendenza generale della persona che ne soffre (Fobia sociale generalizzata).

L’ansia può avere varie sfumature. Alcuni temono maggiormente le situazioni in cui c’è una prestazione da svolgere: qui la paura è di non essere in grado, non essere abbastanza, incorrere nella critica. Per altri l’ansia è tipicamente collegata con le interazioni sociali: non essere interessante, non trovare argomenti di discussione, suscitare negli altri noia sono tipici pensieri che anticipano gli scambi con le altre persone ed aumentano il livello d’ansia.

 


Spesso c’è la tendenza ad isolarsi ed evitare le situazioni temute


 

Molto spesso c’è la tendenza a mettere in atto comportamenti di evitamento. La persona tende a controllare l’ansia e ad eliminare la possibilità di essere giudicato evitando le situazioni temute. L’evitamento tuttavia, utile solo a breve termine, produce alla distanza un incremento dell’intensità dell’ansia, rinforzando la tendenza a sottrarsi alle situazioni temute e allontanando la persona da una reale risoluzione del problema. In alcuni casi si può arrivare ad un isolamento vero e proprio e all’assenza di relazioni interpersonali. Quando non è possibile evitare  la persona può tuttavia mettere in atto quelli che vengono comunemente chiamati “comportamenti protettivi”, come evitare lo sguardo degli altri, cercare di nascondere i segni dell’ansia, utilizzare lo smartphone simulando conversazioni, parlare  rapidamente ed in modo sfuggente.

 

 

 – CRITERI DIAGNOSTICI –

 

La diagnosi di Disturbo d’Ansia Sociale (o Fobia Sociale) può essere effettuata facendo riferimento ai seguenti sintomi (DSM 5, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione):

  • Marcata paura o ansia rispetto a una o più situazioni sociali in cui l’individuo è
    esposto al possibile giudizio degli altri
  • L’individuo teme di mostrare i sintomi di ansia e che verranno valutati negativamente (umiliazione, imbarazzo)
  • Le situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia
  • Le situazioni sociali vengono evitate o sopportate con intensa paura o ansia
  • La paura o ansia è sproporzionata alla minaccia reale rappresentata dalla situazione sociale e al contesto socio-culturale
  • La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti del funzionamento

Molto spesso una diagnosi di Ansia Sociale coesiste con altri disturbi d’ansia. Ad esempio è frequente che una persona con Ansia Sociale possa sperimentare Attacchi di Panico (Disturbo di Panico), che saranno tipicamente innescati dall’approssimarsi delle situazioni sociali temute o dalle conseguenze relazionali di queste ultime.

Sono inoltre frequenti i casi in cui all’ansia sociale si accompagna una flessione del tono dell’umore (Depressione), come conseguenza del pensiero ripetitivo (Rimuginio), che spesso riguarda le sensazioni di non essere all’altezza, di fallimento, di lontananza dagli altri.

 

 

– CONSEGUENZE DELL’ANSIA SOCIALE–

 

L’ansia sociale può comportare una significativa compromissione della qualità di vita del soggetto, con ricadute  importanti in ambiti come quello lavorativo, scolastico, sociale ed affettivo.
Le difficoltà scolastiche,  spesso causate da elevati livelli di ansia da prestazione possono avere ripercussioni sull’umore e danneggiare l’autostima. Nell’ambito lavorativo possono esserci difficoltà a parlare in pubblico e a portare avanti impegni e responsabilità che implicano la possibilità di essere giudicati e valutati. Dal punto di vista sociale affettivo, le persone  hanno meno probabilità di avere relazioni sociali  rispetto alla popolazione generale. Le relazioni affettive e sentimentali, se presenti, sono contrassegnate da elevati livelli d’ansia, che nei casi più gravi cresce progressivamente all’intimità e alla vicinanza percepite.  In entrambi i casi l’ambito relazionale è vissuto dalla persona in modo frustrante ed emotivamente dispendioso.

 

 

– TRATTAMENTO –

 

Ormai numerosi studi hanno evidenziato come la Psicoterapia possa produrre una significativa riduzione dei sintomi di ansia legata alle situazioni sociali, intervenendo contemporaneamente sulle cause sottostanti l’insorgenza del disturbo.

 


La Psicoterapia produce una significativa riduzione dell’ansia sociale


 

Di scarsa efficacia risulta essere un intervento esclusivamente farmacologico,che potrà si abbassare l’intensità della sintomatologia, ma che , una volta interrotto, non modificando i fattori strutturali alla base dl disturbo, vedrà la ricomparsa dei sintomi d’ansia e dell’evitamento.

Attraverso delle sedute con uno specialista la persona potrà arrivare a comprendere le cause sottostanti l’ansia percepita, ricostruire gli schemi relazionali con cui tende a leggere le interazioni con gli altri, sperimentare nuove modalità di comportamento, ristabilire una modalità di pensiero adattiva e funzionale ai propri scopi, arrivare a contenere l’evitamento ed esporsi gradualmente alle situazioni temute.